baia di portonuovo

Santa Maria di Portonovo è una chiesa romanica, che si trova all’estremità meridionale della Baia di Portonovo, nei pressi di Ancona. Un gioiello la cui costruzione risale al 1054. Faceva parte di un monastero che alla metà dell’XII secolo aveva raggiunto una certa importanza, attestata da privilegi ottenuti sia dal Papa, Alessandro III,  che dall’Imperatore Enrico VI, figlio del Barbarossa e padre di Federico II. Il monastero fu abbandonato  nel 1320 dai monaci benedettini che lo abitavano e che si rifugiarono ad Ancona, nella chiesa di San Martino. Il sito era minacciato dalle continue frane che hanno modificato nel tempo la conformazione della baia. Nel 1518 si ricorda un’incursione turca. Documenti del 1663 attestano la  sola presenza di mura diroccate. Nel 1769 in cardinale Buffalini dichiarò che il monastero era andato in rovina. Nel 1811 Ancona fa parte del Regno d’Italia napoleonico e un contingente di 600 soldati francesi vengono lasciati a presidio della baia, minacciata dalle incursioni via mare  degli inglesi, alleati degli austriaci. Il materiale di risulta del monastero diroccato fu utilizzato  per la costruzione del “fortino napoleonico”, oggi diventato sede di un resort.

Dopo l’unità la chiesa fu acquisita dallo Stato italiano e solo nel 1894 fu oggetto di un primo restauro. Alla metà del Novecento furono aggiunti nuovi interventi di consolidamento. Oggi la chiesa dipende dal Ministero della Cultura, in consegna alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche. Volontari della sezione di Ancona di Italia Nostra si occupano di rendere il monumento fruibile al pubblico.

(Notizie tratte da una descrizione a cura di Stefania Sebastiani)

https://www.italianostra-ancona.org/

https://www.rivieradelconero.info/it/chiesa-di-santa-maria-di-portonovo/

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